Tante ipotesi alla base del suo suicidio, ma ultimamente si fa strada una truffa su alcuni vini francesi; almeno questo sosterrebbe il giornale svizzero Bilan che avrebbe fiutato la pista grazie alla testimonianza di un ristoratore.
Un sistema di investimenti e degustazioni oltre che di aste di Domaine Henry Jayer, produttore morto ad 86 anni, nel 2006, grande innovatore, i cui vini arrivano a valere anche 15 mila euro per bottiglia.
Benoit era uno chef tristellato, considerato uno dei migliori al mondo, nonostante l’esperienza nel settore avrebbe perso circa un milione di euro; accadimento che lo avrebbe spinto a puntarsi, il 31 gennaio, il suo fucile da caccia contro, proprio il giorno prima dell’uscita della guida più importante nell’ambito. Proprio la data dell’evento ha indotto a pensare e valutare la tesi delo stress dovuto ad una stella Michelin che avrebbe potuto perdere, ai nervi tesi dovuti ai critici gastronomici sempre più esigenti verso chi, da anni, è lassù in cima all’Olimpo dei grandi Chef.
La truffa partiva con il “corteggiamento” dello chef per conquistarne la fiducia, dopodiché il truffato veniva accompagnato ad un’asta di vino ed i prodotti gli venivano venduti su carta per poi non essere mai consegnati.
Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe la Private Finance Parteners, società di intermediazione finanziaria con sede a Sion, già fallita tre mesi fa e della quale uno dei soci era stato scarcerato poco prima del suicidio.
Tra le vittime della truffa ci sarebbero alcuni chef blasona
Non lo stress quindi alla base della morte, ma, purtroppo, il vile denaro e gente senza scrupoli.
Al funerale di Benoit, a Losanna, hanno partecipato oltre 1500 persone, lo chef è stato sepolto a Montils, in Francia, dove è nato e dove vivono la madre ed uno dei suoi sei fratelli.
