Certamente Oscar è uno dei più grandi imprenditori italiani in vita, ma la sua persona è stata spesso al centro di polemiche e situazioni che a molti non sono piaciute. Si legge spesso in giro di sfruttamento di dipendenti e qualcuno insinua che ci sia questo alla base dello stato d’animo di un aiuto cuoco di Eataly che non molto tempo fa aggredì un collega con un coltello ferendo due persone.
Recentemente, invece, si è parlato di Expo 2015 e del modo anomalo in cui alcuni appalti sarebbero stati assegnati senza gara; tra questi spicca quello ad Eataly presente con due padiglioni da quattromila metri quadrati ciascuno e c’è già chi maligna (a pensar mal…) sull’amicizia e l’appoggio politico che Oscar ha sempre manifestato per il premier Renzi, tanto da ripeterlo spessissimo all’interno del suo libro “Storie di coraggio” in cui si sarebbe dovuto parlare di vino! I 20 ristoranti di Italy is Eataly saranno poi gestiti (non gratuitamente, ovvio!) da 120 ristoratori italiani durante lo svolgimento della manifestazione. La selezione di qualità dei prodotti esposti nello stand Eataly comporterà poi su un costo di partecipazione all’evento, pari a 750 euro.
Oggi, però, vi parleremo, come sempre, di vino! Tra le tante le partecipazioni in aziende del settore vinicolo spiccano sicuramente Fontanafredda, ma anche, certamente, Borgogno. Proprio queste due realtà sono state oggetto dell’attenzione di Tiziano Bianchi che ha lanciato sul noto portale Change.org, una petizione per far ritirare dal mercato i vini “Bolla Ciao” di Fontanafredda ed il Barolo “Resistenza”; la motivazione?
“Consideriamo l'uso in chiave commerciale di questi nomi che fanno riferimento a momenti fondativi della convivenza repubblicana e della storia italiana, come un'intollerabile mercificazione di valori largamente condivisi. Crediamo che operazioni spregiudicate come queste, ispirate ad esclusivi obiettivi di marketing, e messe in campo da chi ha la velleità di rappresentare il Made in Italy della filiera enogastronomica, siano equiparabili a un gesto sacrilego, perché sviliscono la portata di valori e ideali collettivi piegandoli violentemente alle ragioni del mercato.”
Come non condividere la parole di Tiziano? Il buon Farinetti spesso ostenta le sue origini partigiane, e l’impressione è proprio quella che utilizzi tale chiavistello per penetrare nel cuore e nella testa di chi è legato a quei valori; ma non aveva ancora fatto i conti con i partigiani della rete!
