Questo tradizionale sistema di allevamento è stato mantenuto soltanto nelle vigne storiche risalenti agli anni ’70 e impiantate su terreni argillosi, con un’esposizione ottimale a sud-est e una densità di 1600 ceppi per ettaro. Le piante, ormai in piena maturità, dispongono di un profondo sistema radicale che permette loro di superare i periodi più siccitosi e di estrarre dal terreno le sostanze minerali, i nutrienti e l’acqua necessari alla migliore crescita dei grappoli. Le vigne più giovani sono invece condotte con le classiche forme a spalliera, come il guyot e il cordone speronato, sistemi di allevamento che presentano migliori rendimenti nelle annate meno favorevoli. La resa complessiva è comunque bassa, non superando i 70 quintali per ettaro, mentre la vendemmia è tipicamente tardiva a fine ottobre.
In cantina la lunga fermentazione sulle bucce avviene a temperatura controllata e mantenuta tra i 25 e i 30 °C, quando si sviluppano grandi quantità di anidride carbonica. Dopo la svinatura inizia l’affinamento, dapprima in acciaio per circa 18 mesi, dove viene anche svolta la fermentazione malolattica. La maturazione continua quindi in legno francese e di Slavonia di varia capienza per altri 18 mesi. Il vino viene quindi messo in imbottiglia dove stabilizza per almeno 6 mesi prima di essere commercializzato.
L’annata 2012 è stata caratterizzata da importanti nevicate invernali che hanno garantito al terreno consistenti riserve idriche. A questi eventi sono seguiti momenti di intenso freddo primaverile e un recupero nella crescita delle uve durante l’estate. La maturazione del Montepulciano, che è un vitigno tipicamente tardivo, è stata favorita delle piogge di inizio settembre e dalle successive giornate particolarmente assolate. Queste condizioni atmosferiche hanno permesso il perfetto sviluppo fenologico delle uve che, alla vendemmia, presentavano una notevole ricchezza di estratti, con zuccheri naturali di oltre il 20%. L’Inferi Riserva 2012 propone una gradazione alcolica di 14° e un’acidità di oltre 6 grammi/litro.
Passiamo quindi alla degustazione.
Montepulciano d’Abruzzo Inferi Riserva 2012
Il vino mostra nel bicchiere un bellissimo color rubino scuro con bagliori granato. L’intensità del colore dimostra tutta la ricchezza antocianica dell’uva Montepulciano. Imponendo una rotazione al calice, forma archetti fittissimi, con una lacrima che scende lentamente, segno dell’imponente struttura del vino. Dopo averlo ossigenato un po’ nel bicchiere, l’Inferi presenta uno spettro olfattivo potente e articolato. Subito sentori di violetta, quindi fruttati come prugna matura e confettura di frutti di bosco. Ora note che fanno presagire un inizio di terziarizzazione come tabacco, speziato di pepe, chiodi di garofano e cardamomo, grafite e cenni di liquirizia. Chiude con un lungo finale balsamico di eucalipto. In bocca il vino è secco, caldo, rotondo e avvolgente, con un tannino di bellissima fattura e la notevole acidità, evidente indizio di grande gioventù. Lunghissima la persistenza gustolfattiva di matrice balsamica. Vino appena pronto ma già quasi in equilibrio e armonico.
Montepulciano che, per mostrare appieno la sua stoffa, andrà atteso pazientemente ancora per qualche anno. E che non mancherà di continuare a stupire ed emozionare, certi delle sue capacità evolutive.
